18/09 | Lucile Dollat

Biografia

Nata nel 1997, originaria di Montreuil, Lucile Dollat è assolutamente una delle più luminose promesse della nuova generazione di organisti francesi con un cospicuo palmares di premi già all’attivo in numerosi concorsi internazionali: Gran Prix e Premio del Pubblico al Concorso André Marchal – Gaston Litaize (Parigi, 2017), secondo posto e Premio della città di Angers con menzione speciale al 16° Concorso Internazionale d’organo Jean-Louis Florentz - Académie des Beaux-Arts (Angers, 2017), secondo premio ex aequo al Concorso internazionale d'organo "Pierre de Manchicourt" (Béthune, Saint-Omer, 2016). Dopo aver conseguito il diploma con la più alta menzione al CRR di Saint-Maur con Eric Lebrun e Pierre Pincemaille, nel 2016 entra a far parte del Conservatorio di Parigi, autentica fucina europea di talenti ed interpreti, ottenendo nel 2018 con la massima votazione il baccellierato nelle classi di Michel Bouvard ed Olivier Latry, il Prix d’Harmonie e il Prix de Contrepoint. Nel 2020 ha conseguito il Master in interpretazione organistica e sta continuando i suoi studi in improvvisazione sotto la guida di Thierry Escaich e Laszlo Fassang e in scrittura musicale. Lucile si esibisce regolarmente in concerto sia come solista che con varie formazioni; ha inoltre preso parte ad esibizioni con l'Ensemble Intercontemporain sotto la direzione di Matthias Pintscher alla Philharmonie de Paris (Coro, Luciano Berio), con l'Orchestra da Camera di Parigi sotto la direzione di Rinaldo Alessandrini al Festival de Saint-Denis, con la Madrigal de Paris (Pierre Calmelet) e il Chœur de Chambre d’Île de-France (Jean-Sébastien Veysseyre). L’ampio repertorio di epoche e stili che padroneggia è non di meno legato ai “suoi” strumenti: l'organo Cavaillé-Coll di Notre-Dame de la Gare (Parigi XIII) di cui è titolare, lo storico settecentesco di Notre-Dame des Vertus ad Aubervilliers e l’organo sinfonico realizzato dai fratelli John-Albert et Eugène Abbey nel 1899 presso la chiesa di Saint Vincent de Paul a Clichy.
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