Una gemma britannicarinata nella terra di Bergamo

Potrebbe iniziare così la piccola storia di questo strumento realizzato da uno dei massimi esponenti dell’arte organaria inglese ed oggi restituito ai suoi meravigliosi suoni dopo più di vent’anni di abbandono assoluto e di incuria. Costruito dalla T.C. Lewis & Co. nel 1911 per la Vineyard Congregational Church di Richmond – Londra –, esso è stato donato dalla famiglia Amigoni ed installato nel 2015 presso la chiesa della casa natale di Papa Giovanni a Sotto il Monte Giovanni XXIII, un piccolo paese nella provincia di Bergamo. Oltre ai lavori di pulitura e di restauro del canneggio – assai malmesso o modificato nel corso del secolo precedente – e ad altri interventi, è stato realizzato un nuovo layout di facciata in stile aperto – exposed divisions. Jean Guillou, il leggendario e funambolico organista parigino, tenne il concerto inaugurale.

L’organo Lewis possiede una personalità ben distinta, peculiare ed evidente, uno splendore profondo che non tutti riescono ad ammirare, ma di cui è impossibile non intuirne l’integrità.

Conclusa la fase di ambientamento ad un clima estremamente diverso da quello londinese per temperature ed umidità, con la consulenza di Robert Rowley – già intonatore ufficiale della ditta Harrison&Harrison ed uno dei maggiori esperti di questi strumenti – l’attenzione si è concentrata nel restituire allo strumento il carattere timbrico originario, seppur integrando la composizione fonica con alcuni registri che ne esaltano il carattere orchestrale e ne incrementano la versatilità, senza tuttavia snaturare la tipica estetica vittoriana.

L'annuale International Organ Concert Series che ospita interpreti di grande caratura e talenti dal luminoso avvenire è certamente l'occasione più suggestiva per ammirare la bellezza del suono e l'intensità coloristica dell'Organo Lewis. Una straordinaria ricchezza che, anche nella proposta di programmi di prim'ordine e di repertori adeguati, assicura non solo una piacevole curiosità culturale, ma anche un'esperienza spirituale ed emotiva per l'ascoltatore.

L'entusiasmo degli Artisti che si sono susseguiti nei vari concerti ed il sostegno crescente del pubblico sono sicuramente il miglior riconoscimento non solo per l’attività di promozione internazionale, ma anche per l’assiduo lavoro di studio, ripristino e salvaguardia di un patrimonio unico.

| Fabio Amigoni, il Direttore Artistico |

 

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